fbpx

Il Franklin Method, fondato nel 1994 dal ballerino svizzero Eric Franklin, è un metodo riconosciuto a livello internazionale e anche in ambito accademico tanto da essere materia di insegnamento nelle prestigiose università di Vienna, Colonia e la Juilliard School di New York, una della scuole di arti, musica e spettacolo più importanti al mondo.

Le sue tecniche sono applicabili a svariati ambiti del movimento (Pilates, Yoga, danza, ginnastica e fisioterapia) e i suoi principi si basano sul concetto di neuroplasticità, una delle più straordinarie scoperte scientifiche del ventunesimo secolo, il metodo mostra come usare il cervello, attraverso la visualizzazione neurocognitiva dinamica (Dni), per migliorare la funzionalità del corpo.

Approfondisci la conoscenza con i workshop di Franklin Method di Enzo Ventimiglia su Mat You Can

Vayus flow è lo stile di Mindful movement che fonde la lunga esperienza di Enzo Ventimiglia, insegnante e formatore di fama internazionale, integrando i principi millenari dello yoga con le neuroscienze, l’anatomia esperienziale, l’allineamento dinamico, le visualizzazioni creative e diverse tecniche di movimento consapevole.

Vayus Flow, l’ispirazione dei Prana Vayus

Il metodo si ispira ai Prana Vayus, i cinque movimenti dell’energia all’interno del corpo, dove “Prana” rappresenta l’energia vitale e “Vayus” si traduce come vento o flusso.

Questi cinque movimenti del prana governano diverse aree del corpo e diverse attività fisiche e sottili. Quando funzionano armoniosamente, ci assicurano salute e vitalità, consentendoci di esprimere il nostro potenziale unico e di vivere una vita significativa e longeva.

Nel Vayus flow tale processo è riformulato in chiave moderna attraverso tecniche, princìpi e concetti in linea con le più innovative scoperte in campo scientifico riguardanti mente e corpo.

Si struttura in cinque moduli che prendono il nome di ciascun vayu:

Questi cinque movimenti del prana governano diverse aree del corpo e diverse attività fisiche e sottili. Quando funzionano armoniosamente, ci assicurano salute e vitalità, consentendoci di esprimere il nostro potenziale unico e di vivere una vita significativa e longeva.

>> Questo metodo ti ha incuriosito? Segui il corso sui di princìpi di base del Vayus flow su MatYouCan.com

Vayus Flow, gli obiettivi del metodo

Nello studio del Vayus flow si impara a muovere il corpo in modo multidimensionale permettendo al praticante di acquisire un’evoluta intelligenza spaziale grazie ad uno studio approfondito dei concetti di propriocezione ed enterocezione dove le asana diventano fonte di ispirazione per esplorare le infinite possibilità del corpo umano.
Ogni lezione si struttura in tre parti:

  • una prima parte lenta dedicata all’allineamento e al risveglio della consapevolezza del corpo
  • una parte centrale dedicata al movimento e agli aspetti fisici e atletici
  • una parte finale dedicata al concetto di armonizzazione dell’Energia tramite sequenze di movimento circolari e continue chiamate Infinity Energy loop, tecniche di respirazione e rilassamento nonché agli aspetti più sottili e filosofici della pratica dello yoga.

Attraverso l’insieme di pratiche che caratterizzano il metodo, si sviluppa una consapevolezza più profonda di noi stessi e delle nostre potenzialità. Si scopre come ogni movimento, ogni respiro e ogni asana possano diventare un’opportunità per connetterci con la nostra essenza, manifestare la nostra autenticità e ritrovare l’armonia perduta.

Clicca sul video qui sotto per sentire come Enzo descrive il Vayus Flow.

Mat You Can è la più grande scuola online di Pilates e Yoga in Italia, la prima a credere nell’allenamento a casa sin dal 2017.

La piattaforma creata da Enzo Ventimiglia, insegnante di fama internazionale e formatore nel settore mind-body, aiuta professionisti del movimento e appassionati a tenrsi in forma, muoversi e restare ispirati da qualsiasi luogo e in qualunque momento attraverso i video corsi online di Pilates e Yoga di alcuni dei migliori insegnanti italiani.

Perché è nata Mat You Can

Quando è nata, nel 2017, è stata una rivoluzione che ha cambiato il modo di intendere il movimento.

Siamo consapevoli di quanto a volte sia difficile conciliare gli impegni di lavoro e familiari con il benessere di corpo, mente e spirito e anche con un adeguato aggiornamento professionale.

Spesso ci si sente travolti dagli eventi e, immancabilmente, si finisce per trascurare sé stessi, dimenticando che discipline come yoga e Pilates ci servono ancora di più quando si è più sotto pressione: ci aiutano a trovare un proprio equilibrio, una propria centratura, che consente di affrontare con più stabilità ogni scossone della vita.

Ma il tempo è sempre poco.

A volte il semplice pensiero di mettersi in macchina, affrontare il traffico, doversi semplicemente “sistemare” per partecipare a una lezione in uno studio può risultare fonte di stress. Altre volte può capitare di trovarsi spesso in viaggio e di non poter frequentare con regolarità uno studio yoga o Pilates.

Con Mat You Can non è più necessario fare i salti mortali per conciliare tutti gli impegni della giornata né sentirsi in colpa quando si deve saltare una lezione: basta accedere al sito, scegliere la lezione in base al tempo a propria disposizione e iniziare il viaggio, in qualsiasi momento della giornata!

E per i professionisti del settore, per gli insegnanti di yoga e Pilates in cerca di approfondimenti e ispirazione, Mat You Can è un fondamentale e quotidiano strumento di lavoro.

“In questo progetto in cui credo fortemente potete rintracciare tutta la mia passione per ciò che faccio – diceva agli inizi Enzo – Ho apprezzato moltissimo che alla piattaforma abbiano aderito alcuni dei migliori insegnanti italiani, che stimo profondamente e che condividono la mia stessa passione: in primo luogo i fondatori di Odaka Yoga Roberto Milletti e Francesca Cassia, miei maestri oltre che amici, e l’insostituibile Beatrice Morello. Ma la squadra è destinata a crescere con l’apporto di nuove energie positive. Ma Mat You Can non potrebbe esistere senza la passione e l’accuratezza dello staff che ha permesso che questa idea diventasse una realtà: videomaker, grafici, webmaster e comunicatori. Sono convinto che questo progetto trasmetta i sentimenti di passione, fiducia e amicizia che lo hanno partorito.”

Perché Mat You Can

Negli anni la scommessa di Mat You Can si è rivelata vincente, anche se non sono mancati i momenti difficili.

Il primo sito si è rivelato non adatto ad accogliere i picchi di traffico che ci hanno colto di sorpresa, superando le più rosee aspettative, e i primi tempi abbiamo dovuto affrontare qualche disagio. Ma dal 2022 il lancio della nuova piattaforma con un esponenziale miglioramento dell’esperienza dell’utente sia sotto il profilo della velocità che delle funzionalità ci ha catapultato verso una nuova era.

Un successo che, complice il boom del fitness online degli ultimi anni e un atteggiamento più aperto ai vantaggi della pratica da remoto, sta contribuendo alla realizzazione dell’obiettivo che il fondatore si è posto sin dall’inizio: diffondere un’idea più consapevole del movimento e della pratica legata al percepire il proprio corpo nel momento presente.

Mat You Can è infatti una scuola online per il benessere fisico e mentale con un’ottica globale: l’attenzione al movimento, mai separato dalla componente mentale, è la base sui cui costruire longevità ed elevare lo stile di vita introducendo nuove abitudini positive.

L’abbonato si libera della schiavitù del tempo e diventa finalmente padrone delle sue giornate, senza dover rispettare orari e convenzioni imposte da altri. Può praticare in ogni momento della giornata, ovunque si trovi, attraverso un qualsiasi dispositivo elettronico collegato a Internet:

“Troppo spesso – sottolinea Enzo – si è pronti a rinunciare al tempo dedicato a sé stessi, accampando ogni genere di scusa. La più gettonata sicuramente è la mancanza di tempo, ma ora sappiamo che per investire sul proprio benessere ne occorre giusto il necessario. La regolarità conta più dell’intensità: anche 20 minuti al giorno contribuiscono a mantenere vivo e idratato il nostro corpo e ci aiutano a costruire quelle abitudini positive che sostengono la nostra forza di volontà. Stress e sedentarietà sono le malattie di questa epoca che ci rendono più vulnerabili, anche nei confronti delle malattie. Stare bene, oggi più che mai, significa vivere in equilibrio e scoprire l’armonia dentro di sé. Con l’aiuto della tecnologia, questo cammino diventa molto più agevole, a prova di scuse”.

La scuola è accessibile a questo indirizzo: MatYouCan.com

Seguite anche la pagina Facebook e il profilo Instagram!

Sebbene non possiamo modificare la memoria delle nostre esperienze passate, di certo possiamo modificare il modo di reagire quando queste riaffiorano nella nostra mente affinché le cicatrici emozionali connesse ad esse possano sempre più assottigliarsi. Ed è proprio a tal riguardo che la pratica dello yoga entra in gioco: a seguito di un trauma, grave o lieve che sia, il soggetto solitamente tende a perdere la connessione con il proprio corpo, a volte rifiutandolo letteralmente, e tale dissociazione genera un senso di profondo smarrimento che alimenta i sintomi connessi all’evento doloroso.

Lo yoga allevia gli effetti dei traumi

Uno studio condotto presso il Trauma Center at Justice Resource Institute in Brookline, Massachusetts, ha rivelato che un gruppo di donne cui erano stati diagnosticati i sintomi da stress post-traumatico hanno reagito in maniera estremamente positiva alla partecipazione ad un corso di gentle yoga con il risultato che, dopo sole poche settimane di pratica, su molte di loro i sintomi erano drasticamente diminuiti a favore di una maggiore consapevolezza corporea e di una riduzione dei pensieri compulsivi.

Yoga e dolore, riconoscere le emozioni represse

Molti studi affermano che ogni trauma tende a radicarsi in una parte del corpo e del tessuto connettivo, laddove questo finisce per cristallizzarsi sotto forma di emozione repressa. Ed è proprio la ricerca di quell’emozione che non vogliamo lasciar andare che genera quel dolore fisico ed emotivo, molto di più dell’evento in sé. Sul tessuto connettivo agisce la pratica di Odaka Yoga con i suoi moti oceanici caratterizzati da movimenti circolari e a onda che permettono di rimettere in circolo tali emozioni per liberarsene. La medicina occidentale purtroppo spesso non fornisce metodologie valide che possano scovare quel dolore ed è proprio per tale ragione che molti individui finiscono per alterare la propria fisiologia ricorrendo all’utilizzo di alcool e droghe. La magia di Odaka yoga risiede in questa capacità di sentirsi ed ascoltarsi come neanche il più potente e tecnologico scanner può fare. Quindi Odaka yoga può darci la possibilità di manipolare la nostra fisiologia come un farmaco che però non ha effetti collaterali.

La magia della respirazione

Inoltre la padronanza del respiro che si acquisisce con la pratica diviene il ponte di comunicazione con il nostro sistema nervoso. Da secoli gli yogi sanno come la modulazione volontaria del respiro può avere effetti esorbitanti che possono dar vita a diversi stati d’animo: prolungare l’espirazione, ad esempio, è un modo che abbiamo per incrementare il tono vagale, ovvero per ridurre il l’attività del sistema nervoso simpatico e ritrovare uno stato di calma; viceversa, porre l’enfasi sull’inspirazione può aiutare ad innalzare la propria energia nei casi di astenia e depressione. Ma questo è solo un esempio di ciò che è reso possibile dalla respirazione: dietro il pranayama vi è una vera è propria scienza che agisce sull’intera fisiologia dell’individuo a costo zero.

Odaka yoga per spogliarsi del dolore

Attraverso Odaka yoga e i suoi concetti filosofici il soggetto può comprendere un altro aspetto interessante correlato con il dolore: l’identificazione in esso, ovvero quel dolore che diviene una parte di sé al punto tale che liberarsene potrebbe significare spogliarsi della propria identità. Quell’identità che una sana pratica yoga dovrebbe pian piano affievolire, senza perderla: affievolirla nel senso di farci comprendere che tutto ciò che noi percepiamo è nostro ma non rappresenta noi. Se abbiamo un dolore ad un braccio ed iniziamo ad osservarlo, a sentirne la presenza, a esplorare le sensazioni legate ad esso e poi piano iniziamo a ripeterci che quel braccio è nostro ma noi non siamo quel braccio, il vissuto del dolore sarà del tutto diverso. Odaka yoga ci insegna che la nostra coscienza è slegata dal corpo e da ogni manifestazione, materiale e non, che l’individuo può percepire.

In questi ultimi anni con il mio lavoro ho avuto modo di sperimentare quanto lo stress sia divenuto il male del secolo. Certo, esistono ancora persone che riescono comunque a destreggiarsi nella società di oggi con molta serenità, ma si tratta di mosche bianche. La maggior parte della gente è sempre di corsa e, nel correre, si perde l’inebriante bellezza del momento presente, il fluire del respiro, la percezione del proprio corpo, i propri stati d’animo, la bellezza della natura, nonché quei campanelli d’allarme che, sotto forma di messaggi velati, differenti per ognuno di noi, il corpo quotidianamente ci invia.

E invece impariamo a vivere il momento presente.

Quando la confusione ci assale sediamoci, possibilmente in un luogo tranquillo, socchiudiamo gli occhi e osserviamo. Senza fare nulla di particolare. Semplicemente osserviamo. Osserviamo il nostro respiro, i nostri pensieri, le nostre emozioni, un po’ come se per un attimo prendessimo quell’enorme zavorra che ci portiamo sempre sulle spalle e la poggiassimo per terra assaporando la meraviglia che nasce dall’osservare le cose così come stanno, astenendoci dal giudizio e dal cercare di interferire su di esse per cambiarle a nostro piacimento.

Questa naturalissima intenzione può da sola ricreare il terreno ideale per passare dalla condizione dell’agire, che apparentemente, ma solo apparentemente, sembrerebbe essere più utile, a una condizione legata alla consapevolezza dell’essere. Per farlo non serve essere degli yogi o degli illuminati. Tutti possiamo ritagliarci qualche minuto della giornata per coltivare la consapevolezza e divenire più intimi con i nostri stati d’animo.
E se spendere dieci minuti del proprio tempo può sembrare assurdo e improduttivo, provate! Magicamente vi accorgerete dell’enorme guadagno che nasce dal vedere le cose con maggiore chiarezza, ordine e semplicità.

La parola arrendersi è spesso vista in termini negativi e associata in qualche modo ad una rinuncia o ad una sconfitta. Quando si pensa “mi arrendo” si intende comunemente che non sono in grado di compiere un’azione, che non posso farcela e che non è alla mia portata, è più grande di me. Ma in realtà il concetto di arrendersi nasconde un grande potere: il potere di lasciare che le cose fluiscano senza opporre resistenza.

La capacità di arrendersi è del tutto compatibile con l’intenzione di sostenere un cambiamento o raggiungere un obiettivo o portare a termine un progetto. Nello stato di resa ogni azione fluisce attraverso uno stato di consapevolezza del tutto rinnovato, con un’energia nuova e una qualità differente. Ogni qualvolta nella vostra vita qualcosa sembra diventare più grande di voi, vi invito a distendervi, chiudere gli occhi, fare un bel respiro liberatorio e rimanere immobili in segno di resa per alcuni minuti per poi rialzarvi ed in piedi. A questo punto, con le braccia aperte come un guerriero che non ha nulla da difendere, lasciate scivolare la vostra attenzione in quel punto chiamato tanden situato tre dita al di sotto e tre dita in profondità rispetto all’ombelico e da quel punto ritornare all’azione in uno stato di non resistenza.

Sono molto felice di annunciarvi che anche quest’anno saremo allo Yogafestival di Milano con lo stand di Mat You Can e con una freeclass di Odaka Yoga.

Che cosa faremo a lezione allo Yogafestival?

ODAKA FLOW E SPINE FLOW

La colonna vertebrale rappresenta il nucleo del nostro essere, la sorgente della nostra energia nonché la struttura del corpo da cui tutto ha avuto origine. Applicando innovativi concetti di biomeccanica e movimenti ad onda muoverai la colonna sui diversi piani dello spazio per risvegliare la sua innata intelligenza.

Torna l’Infinity retreat, la vacanza yoga organizzata dal Fusion Pilates & Yoga che ormai è diventato un appuntamento irrinunciabile per chi ama le discipline olistiche. E di questo siamo tutti molto orgogliosi. Perché è nato tutto per caso e, come spesso avviene, una serie di coincidenze positive ha fatto sì che questo evento yoga giungesse all’ottava edizione con una formula ormai collaudata e un numero di partecipanti sempre più vasto e capillare.

Lo spirito della nostra vacanza yoga

Quest’anno l’Infinity retreat è nato sotto il segno della riscoperta della genuinità, della natura e della tradizione. Ci siamo innamorati dell’idea di osservare, sul calar della notte, il cielo rischiarato dal bagliore delle stelle, come ormai non siamo più abituati a vedere nelle nostre città, così offuscate dalla luce artificiale. Abbiamo prediletto una cucina tradizionale, fatta di ingredienti semplici e genuini, biologici e a km zero, molti dei quali prodotti dalla stessa azienda agricola che ci ospita o da realtà vicine. Abbiamo amato la possibilità di proporvi un contatto diretto con la natura, i suoi suoni, i suoi ritmi e la sua antica saggezza.
Per farlo ci dirigeremo nelle campagne che circondano Caltagirone, ospiti dell’agriturismo Colle San Mauro, immerso nel verde, che coniuga ospitalità e autenticità.

Che cosa aspettarsi dalla nostra vacanza yoga?

Il Pilates e lo yoga, iniziando il sabato mattina con la possibilità di partecipare al workshop della nostra amica Beatrice Morello, stimata insegnante di Odaka Yoga, e proseguendo con la mia lezione sabato pomeriggio, sono come sempre il fil rouge di un evento multiforme che avrà come sottofondo musicale le dolci melodie dell’arpa celtica di Ginevra Gilli in un mix di raffinatezza ed energia che esploderà di sera nel concerto del duo TreeMoon, un compendio di ballate medievali, danze vivaci ed improvvisazioni, di melodie di tradizione celtica e nostrana. Una musica il cui scopo è quello di riprodurre le atmosfere fatate d’Irlanda ed unirle alle tradizioni che la nostra Sicilia, anch’essa isola figlia del Triscele, accoglie e riconosce.
E così tra un cinguettio di uccelli e un frinire di cicale ci lasceremo cullare dai massaggi sonori di Nicola Savoca e dal suono dei giganteschi strumenti del maestro Alfio Sciacca che domenica mattina ci immergerà in un bagno di gong per riportare armonia dentro di noi.

Da Tokyo a Kyoto sull’onda di Odaka Yoga. Per me che ho vissuto tutta l’adolescenza sul tatami, ai tempi del ju-jitsu, quello del Giappone è un richiamo dell’anima e poter tenere lezioni di yoga in questo splendido Paese dalle mille tradizioni mi procura una grande emozione. In questo Yoga tour in Giappone ho avuto modo di conoscere tante belle persone, splendide anime con cui ho avuto il piacere di condividere l’amore per lo yoga e l’eccezionalità di Odaka Yoga.

Yoga tour in Giappone, un pieno di emozioni

Un corso intensivo di utilizzo delle bacchette per il mio yoga tour in Giappone

Ho trovato sale piene, praticanti entusiasti e tanti consensi per momenti di crescita emotiva e professionale che porterò per sempre nel mio cuore. Durante queste due settimane ho fatto una scorta di esperienze indimenticabili: ho dormito prima in una capsula e poi in un monastero buddista, ho imparato a destreggiarmi con le bacchette, ho scoperto il cuore autentico del Giappone grazie all’affetto e al colore di tanti amici. Se siete curiosi di seguire il mio viaggio, potere sfogliare tutte le foto nella galleria.

In vista dei due prossimi workshop di yoga che terrò in Sardegna e a Milano mi soffermo su una breve introduzione sulla fascia. Di che cosa parliamo quando parliamo di fascia? Continua